Delivery Duty Paid: la soluzione all-inclusive nei commerci globali

Picture of Ilaria Anelli

Ilaria Anelli

Delivery Duty Paid: la soluzione all-inclusive nei commerci globali

Condividi l'articolo

Nel panorama dell’export internazionale, il Delivery Duty Paid (DDP) rappresenta un’ottima soluzione per semplificare le operazioni commerciali e per garantire al cliente finale un acquisto, e una consegna, senza complicazioni

Tra tutti gli Incoterms – le regole che definiscono le competenze nelle transazioni commerciali tra venditore e compratore – , il termine DDP rappresenta la formula più completa e vantaggiosa per chi acquista, la più proficua per il venditore per ottenere un solido vantaggio competitivo sul mercato globale e l’unica priva di complicazioni doganali, fiscali e normative. Un’ottima alternativa al Delivered At Place (DAP), il DDP si pone come modalità più efficace, più sicura e tutelante per i clienti compratori. .

Perchè il DDP può fare la differenza

Il DDP è una risposta strategica alla complessità del traffico internazionale in quanto consente di aumentare la prevedibilità dei processi di vendita e di esportazione in un contesto commerciale sempre più globalizzato. 

Infatti, l’applicazione delle regole del Delivery Duty Paid permette di operare in maniera agevolata, dando la possibilità di rispondere prontamente ad eventuali richieste da parte delle autorità doganali. In tal modo, il compratore vive un’esperienza d’acquisto semplificata e in piena conformità normativa. Inoltre, l’efficientamento logistico, con nessun fermo in dogana o ritardo per via di problematiche legate alla documentazione, si intreccia con la trasparenza dei costi, totalmente inclusi nel prezzo concordato tra compratore e venditore.

Il venditore, perciò, può utilizzare le regole DDP nella sua strategia di differenziazione competitiva. Questa modalità è attuabile al fine di rafforzare la fiducia dei clienti internazionali grazie a un servizio all-inclusive che elimina qualsiasi brutta sorpresa alla dogana. I rischi di contestazione post-vendita, in tal modo, si riducono grazie a un controllo sempre maggiore sulla catena logistica che consente al venditore di prevenire ritardi, errori documentali e incomprensioni doganali, offrendo al cliente un’esperienza di acquisto fluida e trasparente.

Onori e oneri del venditore

Si tratta, inoltre, di un’opzione strategica per il venditore, il quale può gestire interamente il processo di vendita e di spedizione dei prodotti fino al cliente finale. Invero, attraverso l’attuazione del Delivery Duty Paid il venditore ha un completo controllo di ogni aspetto della vendita e della spedizione: il trasporto, gli sdoganamenti, la consegna al cliente finale, i dazi doganali, le accise e ogni tassa. Tutte le funzioni dello sdoganamento all’importazione e delle formalità doganali sono gestite interamente dal venditore.

È l’unico Incoterm che assegna al venditore l’intera catena di responsabilità fino alla porta del cliente. 

Una soluzione commerciale: gli Incoterms 2025

Il termine Delivery Duty Paid nasce, come gli altri dieci, dalla necessità di assegnare delle competenze specifiche e puntuali nelle transazioni commerciali internazionali. Spesso, infatti, il cliente finale e il produttore nelle operazioni si scontrano con ostacoli doganali, burocrazia e costi nascosti. 

Per questo motivo sono nati gli Incoterms, gli International Commercial Terms, ossia le regole ufficiali pubblicate dalla Camera di Commercio Internazionale (ICC) riconosciute a livello internazionale che definiscono le competenze nelle transazioni commerciali tra venditore e compratore. Stabilire i diversi incarichi è utile a chiarire chi paga il trasporto, chi si occupa dello sdoganamento all’export e all’import, chi paga i dazi e l’assicurazione delle merci, ma anche quando e dove passa il rischio di perdita o danneggiamento della merce. 

Gli Incoterms validi dal 2020 si articolano in quattro tipologie per il trasporto marittimo e per le vie navigabili interne e in altre sette opzioni per qualsiasi tipo di trasporto. Gli Incoterms, quindi, sono nati per evitare malintesi e controversie contrattuali.

La modalità Delivery Duty Paid ne è la soluzione finale.

Un competitor non all’altezza: il Delivered At Place (DAP)

La modalità maggiormente utilizzata per la vendita D2C via shop online è stata fino ad ora il Delivered At Place (DAP), ora in controtendenza al DDP. Si tratta di una procedura in cui il venditore consegna la merce pronta per lo sdoganamento nel paese di destino, ma il compratore è responsabile di dazi e formalità doganali all’importazione. In un contesto B2B questa configurazione può essere accettabile, ma nel D2C rischia di compromettere la fluidità dell’esperienza utente, generando reclami, resi o abbandono del carrello. 

Lo scenario peggiore si verifica, in realtà, quando si espone il compratore a rischio sanzioni. Si tratta di un pericolo non poco probabile se si opera con la modalità DAP, che lascerebbe affogare il cliente in alcune pratiche e incombenze rischiose il cui giubbotto di salvataggio è rappresentato dalla pratica Delivery Duty Paid. 

Perciò il DDP si dimostra particolarmente vantaggioso per i due attori in gioco nella transazione commerciale diretta, permettendo al venditore di offrire un servizio “chiavi in mano”. Un marchio propenso alla soddisfazione completa del consumatore nello scenario del mercato internazionale dovrebbe, dunque, orientarsi verso la formula Delivery Duty Paid, ideale per garantire un processo d’acquisto trasparente, senza attriti e orientato a offrire interamente il servizio di vendita.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime novità

Vuoi far crescere il tuo business D2C?

Mettiamoci in contatto

1